ATMOSFERA SPECIALE PER "LA POLVEROSA" 2013
20-07-2013 20:45 - News Generiche
TRA BELLE EPOQUE E CICLISMO DEGLI ANNI D´ORO DI MOSER E SARONNI - MONTICELLI TERME INVASA PER DUE GIORNI DA EROICI ED APPASSIONATI
Monticelli Terme (Montechiarugolo, Parma), 8 e 9 giugno 2013
Una Polverosa veramente di successo fin da sabato, quella 2013. Monticelli Terme invasa da ciclisti, bancarelle di ricambi e abbigliamento vintage. Appassionati delle due ruote e cittadinanza termale coinvolti in molte iniziative. Alle 15, sul palco di Piazza Fornia sono saliti diversi ciclisti iscritti al concorso il "Polveroso Doc". Una giuria di esperti ha valutato le biciclette in dotazione ai partecipanti come pure l´abbigliamento. Veramente notevoli le mise di alcune signore che hanno sfoggiato biciclette degli inizi del Novecento, ma soprattutto abiti della Belle Époque che hanno entusiasmato il pubblico presente. Per la cronaca il concorso è stato vinto da Danila Accorsi con una Peugeot del 1907, da Rossella Giannini con una Guyot del 1920, dal parigino Lorenzo Savarino con una Dardenne del 1953, da Gabrio Spapperi con una Coppi Fiorelli del 1965 e da Lorenzo Agostini con una Pinarello del 1976. Alle 16,30 è stata la volta della "Polverosa Gourmet". In duecento, fra cui tanti bambini, a pedali verso il Castello di Montechiarugolo e i caseifici della zona per godere del binomio arte e gastronomia. La sera, festa con torta fritta in piazza. Sul palco, col sindaco di Montechiarugolo Luigi Buriola, quello di Lesignano Bagni Giorgio Cavalieri, l´assessore all´ambiente Maurizio Olivieri e l´ideatore Aldo Cabrini si è parlato della "Voladora", una percorso per passeggiate a piedi, in bicicletta e a cavallo lungo il torrente Parma. Di seguito, Romano Villani ha presentato il suo libro fotografico "Passeggiando per Monticelli". Clou della serata il talk show che ha visto protagonista il giornalista e storico di ciclismo Rai Beppe Conti con la sua ultima fatica letteraria "Moser Saronni - Duello infinito". Grazie all´intervento di Ercole Gualazzini e Claudio Torelli, due ex professionisti parmensi, Conti ha ripercorso quei memorabili anni del ciclismo italiano in cui Moser e Saronni si sfidavano sulle strade di tutto il mondo, comprese quelle del parmense. Indimenticabile lo scontro avvenuto in Val Taro, a Compiano, nel 1981 durante il Campionato italiano. All´ultima tornata del circuito i due quasi si tamponano. "Se non sai più stare in bicicletta - blatera Saronni - vai a casa!" Moser non risponde, ma ferito nell´orgoglio, reagisce. Sull´ultima salita, a sette chilometri dall´arrivo, scatta in faccia all´avversario. "La bici di Francesco sembrava che si spezzasse - spiega Conti - ondeggiando così sollecitata, con quella potenza. Uno spettacolo." Moser fa il vuoto, raggiunge alcuni fuggitivi e si presenta solo sul rettilineo finale. Un trionfo. Terza maglia tricolore.
Questo e tantissimi altri gli aneddoti dell´ultima grande rivalità, dopo quella storica tra Coppi e Bartali, del ciclismo italiano. Un amarcord che il folto pubblico ha apprezzato e applaudito calorosamente. Poi, a notte alta, balli sfrenati con lo swing di "Bixio e le Simpatiche canaglie" e il burlesque della bravissima Lou Lou Leroy. Un altro scampolo di quagli "anni ruggenti" che sembrano divenire sempre più la cifra stilistica della Polverosa. Alcuni nottambuli si attardano nei brindisi dell´ultima ora...i più rigorosi, invece, sono già a nanna. L´indomani li aspetta un impegno non indifferente, soprattutto per chi vorrà avventurarsi nel percorso lungo.
Ore nove in punto: come un fiume in piena, quando passano sotto l´arco del via alla sesta edizione della Polverosa - Memorial Gianni Ghiretti, i quasi seicento partecipanti all´evento hanno la forza di una corrente che può travolgere, per fortuna pacificamente, tutto ciò che incontra. Certo, la metafora è un po´ forte viste le calamità che le precipitazioni di questa primavera hanno causato anche in questa porzione di appennino, ma per un giorno, almeno inizialmente soleggiato, le centinaia di vecchie maglie in lana dai colori sgargianti percorrendo la provincia hanno sicuramente portato in giro fra le ridenti borgate un´ondata di allegria e spensieratezza. La Polverosa, nata nel 2008 grazie all´Unione Velocipedistica Parmense, all´Impresa Ghiretti, a M.T. 1960 e al circolo Punto Blu di Monticelli, è una pedalata che fa parte da sempre del Giro d´Italia d´epoca. Lo scopo è quello di rivivere lo spirito dei pionieri delle due ruote, magari con bici senza cambio o le tradizionali borracce in alluminio, come quella che Coppi e Bartali si scambiarono in un lontano Tour de France. Un gruppo variopinto dunque, nel quale si ascoltano idiomi di tante regioni italiane, dal Piemonte al Friuli, dalla Toscana al Lazio, compreso un gruppo di appassionati parigini venuti appositamente per vivere una giornata speciale sulle nostre colline. Starter d´eccezione, presente anche dopo l´incontro della sera precedente, il giornalista Rai Beppe Conti, sotto gli occhi vigili di Luigi Buriola, sindaco di Montechiarugolo e di Giovanni Marani, assessore allo sport del Comune di Parma. Forte di personaggi come Giancarlo Brocci, l´inventore dell´Eroica e del velocipedista per antonomasia, Luciano Berruti, appena uscito da Monticelli, il plotone, affrontando le prime strade bianche ancora superstiti, si allunga in fila indiana, formando drappelli nei quali non è difficile fare amicizia e scambiare battute, pedalando sempre di buona lena. Un po´meno felici gli eroici ciclisti lo sono quando affrontano, a causa di una frana sul percorso tradizionale, la micidiale "Riva di Muggia" che da Santa Maria del Piano conduce al Monte. Pendenze superiori al venti percento e per molti, piede a terra. In vetta, chi opta per il percorso corto da quarantacinque chilometri può deviare e fare ritorno a Monticelli. "Quanto manca?" chiede qualcuno. Nessuna risposta. "Ditemi almeno una pietosa bugia, che mancano dieci chilometri..." Quelli del medio e del lungo, rispettivamente da sessantacinque e novanta chilometri, di strada ne hanno tanta da fare, proseguono per Stadirano, dove trovano un primo ristoro, e poi per Langhirano. "Li accompagnano nuvole", per citare il poeta Attilio Bertolucci, inizialmente benigne, e talvolta pure cavalli che abili cavallerizzi conducono affiancati agli scalpitanti cavalli d´acciaio. A Strognano, nuova deviazione: picchiata su Torrechiara per il medio, stupende ghiaiate e lunghe divagazioni in Val Baganza, compreso un ristoro al Castello di Felino, con l´omonimo e prelibato salame, per quelli del lungo. Più avanti, una giovane svizzera, Claudia Weiss, procede a piedi un po´sconsolata accompagnando a mano la sua bici sulla salita che porta al maniero che Pier Maria Rossi fece costruire a Torrechiara, vuoi perché l´erta è arcigna, vuoi perché ha cominciato, tanto per cambiare in quest´umida primavera, a diluviare. Si rifarà presto con il magnifico ristoro a base di prosciutto e vino dei colli, va da sé entrambi doc, all´interno della cantina Vicari nel borgo del Castello e poi con la tortellata finale allestita al Punto Blu dalle decine di volontari senza i quali La Polverosa non sarebbe tale. "Polvere e tortelli", questo lo slogan che accompagna il nome della manifestazione. Ma, crediamo, anche molto di più: divertimento, cultura, saper vivere e tanta, varia e straordinaria, umanità. Polverosa o meno, questa è la strada giusta e a noi eroici, piace così.
Articolo di Paolo Borelli
Fonte: Gazzetta di Parma
Monticelli Terme (Montechiarugolo, Parma), 8 e 9 giugno 2013
Una Polverosa veramente di successo fin da sabato, quella 2013. Monticelli Terme invasa da ciclisti, bancarelle di ricambi e abbigliamento vintage. Appassionati delle due ruote e cittadinanza termale coinvolti in molte iniziative. Alle 15, sul palco di Piazza Fornia sono saliti diversi ciclisti iscritti al concorso il "Polveroso Doc". Una giuria di esperti ha valutato le biciclette in dotazione ai partecipanti come pure l´abbigliamento. Veramente notevoli le mise di alcune signore che hanno sfoggiato biciclette degli inizi del Novecento, ma soprattutto abiti della Belle Époque che hanno entusiasmato il pubblico presente. Per la cronaca il concorso è stato vinto da Danila Accorsi con una Peugeot del 1907, da Rossella Giannini con una Guyot del 1920, dal parigino Lorenzo Savarino con una Dardenne del 1953, da Gabrio Spapperi con una Coppi Fiorelli del 1965 e da Lorenzo Agostini con una Pinarello del 1976. Alle 16,30 è stata la volta della "Polverosa Gourmet". In duecento, fra cui tanti bambini, a pedali verso il Castello di Montechiarugolo e i caseifici della zona per godere del binomio arte e gastronomia. La sera, festa con torta fritta in piazza. Sul palco, col sindaco di Montechiarugolo Luigi Buriola, quello di Lesignano Bagni Giorgio Cavalieri, l´assessore all´ambiente Maurizio Olivieri e l´ideatore Aldo Cabrini si è parlato della "Voladora", una percorso per passeggiate a piedi, in bicicletta e a cavallo lungo il torrente Parma. Di seguito, Romano Villani ha presentato il suo libro fotografico "Passeggiando per Monticelli". Clou della serata il talk show che ha visto protagonista il giornalista e storico di ciclismo Rai Beppe Conti con la sua ultima fatica letteraria "Moser Saronni - Duello infinito". Grazie all´intervento di Ercole Gualazzini e Claudio Torelli, due ex professionisti parmensi, Conti ha ripercorso quei memorabili anni del ciclismo italiano in cui Moser e Saronni si sfidavano sulle strade di tutto il mondo, comprese quelle del parmense. Indimenticabile lo scontro avvenuto in Val Taro, a Compiano, nel 1981 durante il Campionato italiano. All´ultima tornata del circuito i due quasi si tamponano. "Se non sai più stare in bicicletta - blatera Saronni - vai a casa!" Moser non risponde, ma ferito nell´orgoglio, reagisce. Sull´ultima salita, a sette chilometri dall´arrivo, scatta in faccia all´avversario. "La bici di Francesco sembrava che si spezzasse - spiega Conti - ondeggiando così sollecitata, con quella potenza. Uno spettacolo." Moser fa il vuoto, raggiunge alcuni fuggitivi e si presenta solo sul rettilineo finale. Un trionfo. Terza maglia tricolore.
Questo e tantissimi altri gli aneddoti dell´ultima grande rivalità, dopo quella storica tra Coppi e Bartali, del ciclismo italiano. Un amarcord che il folto pubblico ha apprezzato e applaudito calorosamente. Poi, a notte alta, balli sfrenati con lo swing di "Bixio e le Simpatiche canaglie" e il burlesque della bravissima Lou Lou Leroy. Un altro scampolo di quagli "anni ruggenti" che sembrano divenire sempre più la cifra stilistica della Polverosa. Alcuni nottambuli si attardano nei brindisi dell´ultima ora...i più rigorosi, invece, sono già a nanna. L´indomani li aspetta un impegno non indifferente, soprattutto per chi vorrà avventurarsi nel percorso lungo.
Ore nove in punto: come un fiume in piena, quando passano sotto l´arco del via alla sesta edizione della Polverosa - Memorial Gianni Ghiretti, i quasi seicento partecipanti all´evento hanno la forza di una corrente che può travolgere, per fortuna pacificamente, tutto ciò che incontra. Certo, la metafora è un po´ forte viste le calamità che le precipitazioni di questa primavera hanno causato anche in questa porzione di appennino, ma per un giorno, almeno inizialmente soleggiato, le centinaia di vecchie maglie in lana dai colori sgargianti percorrendo la provincia hanno sicuramente portato in giro fra le ridenti borgate un´ondata di allegria e spensieratezza. La Polverosa, nata nel 2008 grazie all´Unione Velocipedistica Parmense, all´Impresa Ghiretti, a M.T. 1960 e al circolo Punto Blu di Monticelli, è una pedalata che fa parte da sempre del Giro d´Italia d´epoca. Lo scopo è quello di rivivere lo spirito dei pionieri delle due ruote, magari con bici senza cambio o le tradizionali borracce in alluminio, come quella che Coppi e Bartali si scambiarono in un lontano Tour de France. Un gruppo variopinto dunque, nel quale si ascoltano idiomi di tante regioni italiane, dal Piemonte al Friuli, dalla Toscana al Lazio, compreso un gruppo di appassionati parigini venuti appositamente per vivere una giornata speciale sulle nostre colline. Starter d´eccezione, presente anche dopo l´incontro della sera precedente, il giornalista Rai Beppe Conti, sotto gli occhi vigili di Luigi Buriola, sindaco di Montechiarugolo e di Giovanni Marani, assessore allo sport del Comune di Parma. Forte di personaggi come Giancarlo Brocci, l´inventore dell´Eroica e del velocipedista per antonomasia, Luciano Berruti, appena uscito da Monticelli, il plotone, affrontando le prime strade bianche ancora superstiti, si allunga in fila indiana, formando drappelli nei quali non è difficile fare amicizia e scambiare battute, pedalando sempre di buona lena. Un po´meno felici gli eroici ciclisti lo sono quando affrontano, a causa di una frana sul percorso tradizionale, la micidiale "Riva di Muggia" che da Santa Maria del Piano conduce al Monte. Pendenze superiori al venti percento e per molti, piede a terra. In vetta, chi opta per il percorso corto da quarantacinque chilometri può deviare e fare ritorno a Monticelli. "Quanto manca?" chiede qualcuno. Nessuna risposta. "Ditemi almeno una pietosa bugia, che mancano dieci chilometri..." Quelli del medio e del lungo, rispettivamente da sessantacinque e novanta chilometri, di strada ne hanno tanta da fare, proseguono per Stadirano, dove trovano un primo ristoro, e poi per Langhirano. "Li accompagnano nuvole", per citare il poeta Attilio Bertolucci, inizialmente benigne, e talvolta pure cavalli che abili cavallerizzi conducono affiancati agli scalpitanti cavalli d´acciaio. A Strognano, nuova deviazione: picchiata su Torrechiara per il medio, stupende ghiaiate e lunghe divagazioni in Val Baganza, compreso un ristoro al Castello di Felino, con l´omonimo e prelibato salame, per quelli del lungo. Più avanti, una giovane svizzera, Claudia Weiss, procede a piedi un po´sconsolata accompagnando a mano la sua bici sulla salita che porta al maniero che Pier Maria Rossi fece costruire a Torrechiara, vuoi perché l´erta è arcigna, vuoi perché ha cominciato, tanto per cambiare in quest´umida primavera, a diluviare. Si rifarà presto con il magnifico ristoro a base di prosciutto e vino dei colli, va da sé entrambi doc, all´interno della cantina Vicari nel borgo del Castello e poi con la tortellata finale allestita al Punto Blu dalle decine di volontari senza i quali La Polverosa non sarebbe tale. "Polvere e tortelli", questo lo slogan che accompagna il nome della manifestazione. Ma, crediamo, anche molto di più: divertimento, cultura, saper vivere e tanta, varia e straordinaria, umanità. Polverosa o meno, questa è la strada giusta e a noi eroici, piace così.
Articolo di Paolo Borelli
Fonte: Gazzetta di Parma
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